Le esposizioni Universali e Specializzate hanno origine molto lontane nel tempo. La prima si è infatti svolta a Londra nel 1851 dal nome “the Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations” con i suoi 25 paesi ospiti e 6 milioni di visitatori, ha rappresentato un evento unico nel suo genere che ha segnato profondamente la storia di questo tipo di manifestazioni garantendo il successo proprio e delle future Esposizioni Universali.
Dopo Londra le grandi capitali si susseguirono negli anni per ospitare le Esposizioni: si passò da Vienna, Melbourne e Parigi con una storica esposizione nel 1889 dal tema “Celebration of the Centennial of the french revolution”. Fu in quella esposizione che venne donata alla città La Tour Eiffel, torre in ferro alta più di 300 metri, costruita appositamente per quell’occasione.
Anche Milano fu sede in passato di un’esposizione universale: esattamente nel 1906, anno di esordio della città nel panorama economico internazionale, e che fu caratterizzata dalla straordinaria partecipazione di 25 paesi e 10 milioni di visitatori da tutto il mondo.
La manifestazione ormai stava diventando uno strumento necessario per il lancio economico e la valorizzazione dell’immagine sia di potenza civile, sociale e politica, per ogni paese. Gli interessi che stavano entrando in gioco erano sempre più di grande impatto e si connotavano di particolari e sfumature tutt’altro che secondarie. Oramai non era più una semplice manifestazione. Ed infatti scaturì la necessità di avere un regolamento a cui attenersi. Così, da questi presupposti venne redatta la Convenzione di Parigi che sanciva la nascita del B.I.E – Bureau International des Expositions.
31 paesi nel mondo firmarono una convenzione ch3e regolamentava l’organizzazione di questi eventi. E fu a New York, nel 1939, che si vide la scita della manifestazione così come la intendiamo oggi.
La seconda guerra mondiale interruppe la serie di organizzazioni, che ripresero solo nel 1947.
Ma è dal 1958 in poi, con l’Esposizione di Bruxelles, “Bilancio di un mondo, per un mondo più umano” , che si apre davanti la nuova frontiera delle Esposizioni Universali. Da allora in poi infatti le Expo diventano strumento di promozione politica, economica e sociale che vedeva la collaborazione dei più potenti paesi del mondo per una crescita globale, che si confermerà definitivamente con l’ingresso nelle convenzione delle realtà asiatiche dall’Expo di Osaka nel 1970 alla prossima di Shanghai nel 2010.
Ad oggi la convenzione del B.I.E conta ben 154 stati membri tutti consapevoli della forza politica e comunicativa di questo tipo di manifestazione, vetrina mondiale dei progressi scientifici e tecnologici di una nazione. Dopo Shanghai sarà la volta di Milano nel 2015, l’Esposizione Universale dal tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”: è tutto ancora in fase progettuale, ma i presupposti promettono bene!
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