ASIAGO: LUCI, COLORI, SAPORI E STORIA.

ASIAGO E IL SUO ALTIPIANO

Asiago
Asiago

Asiago (Veneto – Provincia di Vicenza) o “Slege” (il suo nome Cimbrico) è l’ultimo luogo in cui esiste una nicchia di popolazione che sino ad oggi ha mantenuto inalterato il suo antichissimo retaggio di matrice celtica, e combatte per mantenerlo.

Infatti qui un’edizione del telegiornale locale viene diffusa ancora in questa lingua, e gli asiaghesi sono accomunati da usanze e tradizioni particolari, che derivano proprio dalla loro ascendenza germanica.

I Cimbri, all’epoca dell’Impero Romano, furono una popolazione di origine germanica – celtica (provenienti probabilmente dal territorio dello Jutland in Danimarca) che qui si stabilì dopo lo scontro con questo, e che, forse, per l’altitudine, forse per l’isolamento dato dalla naturale conformazione geofisica del territorio, la nostra identità culturale riuscì a rimanere integra, tanto che in Altipiano era diffusa la mitologia norrena sino a non troppo tempo addietro.

Stemma di Asiago
Stemma di Asiago

Asiago costituisce il principale centro della federazione dell’”Altopiano dei Sette Comuni” composta dai comuni di: Asiago appunto, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo; federazione, che, purtroppo per noi, in epoca moderna è stata costretta dallo Stato vigente “obtorto collo” a rinunciare al titolo di “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni” che fu la PIU’ ANTICA FEDERAZIONE DEMOCRATICA AL MONDO, nata nel 1310, perdendo così la nostra autonomia, indipendenza e sovranità e lo status di terra separata, che per altro continuò ad essere rispettata anche dal governo Austriaco durante la dominazione della Serenissima Repubblica.

Centro di Asiago
Centro di Asiago

L’epilogo fu segnato dall’annessione del Veneto, o meglio della Serenissima, ai territori occupati dai francesi dell’impero Napoleonico nel 1807.

Successivamente, nonostante le nostre rivendicazioni sparimmo dalla Storia ufficiale sino alla Prima Guerra Mondiale quando il dente delle Dolomiti Vicentine tornò ad essere protagonista strategico, per la sua posizione al confine con l’odierno Trentino-Alto Adige o meglio come si dice da Noi Talian presi cò s-ciòpo (trad. Ita.: Italiani presi col fucile, nel senso di, costretti a diventare Italiani).

Ma chi non appartiene a queste montagne, non deve fraintendere la locuzione……..

Non vi è astio in essa, bensì esprime una certa solidarietà di sentire e di vicinanza ad un popolo che come noi, è stato soggiogato ad altrui regole e bandiere, un popolo come Noi abituato a respirare Montagna confrontarsi con essa, con

Vista di Asiago
Vista di Asiago

i suoi ritmi e le sue asperità, autarchico e fiero; infatti entrambi lottiamo per tener vivi questi sentimenti, noi cercando di non perdere il cimbro, loro il ladino…. ma la sostanza non cambia.

Non è tanto il fatto di essere nati in montagna e di restarne sentimentalmente legati per tutta la vita, e neanche di sentirsi espropriati ed in fondo incompleti se da essa si viene estirpati, anche se questo ovviamente c’è.

Ma nel nostro caso è l’orgoglio e la consapevolezza che per 1800 anni non abbiamo avuto necessità di dipendere altro che dai nostri monti, prati e boschi, dal nostro lavoro e dalla nostra pur ristretta comunità, senza bisogno che il resto del mondo si intromettesse, e solidi nella certezza che ancora oggi potrebbe essere così.

Infatti anche se alcune contrade hanno italianizzato il loro antico nome:

Orkentaal in Valdorco, Prüdegar in Rodeghieri, Balde in Bosco, Taal in Valle, Bischofarn in Vescovi, e Schbanz in Coda

altre hanno mantenuto l’originario:

Klama, Pennar, Stocke, Laiten, Untargeicke, Schacher, Hollar, Rutzer; Kaberlaba, Sprunch

Le luci su Asiago
Le luci su Asiago

Comunque, ritornando alle vicende storiche, Asiago fu coinvolta direttamente nel conflitto, e vi si combattè una dura guerra di trincea, venne bombardata e quasi completamente rasa al suolo, e vi si svolse la battaglia nota come Offensiva di Primavera.

A causa di tali accadimenti si trovava sull’altipiano una grande concentrazione di ordigni, talvolta inesplosi, ma fonte di metalli che potevano essere rivenduti, dato che gli anni di guerra ne avevano, non solo raso al suolo le abitazioni, ma devastato le attività e quindi l’economia. Da qui Ermanno Olmi prese l’idea per girare nel 1969 “I Recuperanti”.

Al termine delle ostilità comunque il paese venne subito ricostruito, e ricevette con Decreto Reale, nel 1924, l’attribuzione del titolo di Città, decorata con la Croce di Guerra al Valor Militare e della Medaglia d’Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni. Venne anche edificato il Monumento Ossario per i caduti.

Oggi è una celebre ed elegante località turistica che offre tutto il possibile ai propri turisti, purtroppo spesso troppo poco consapevoli della grande ricchezza con la quale entrano in contatto.

Asiago in inverno
Asiago in inverno

Per gli amanti della cultura i percorsi etnografici e storici si sprecano, con la visita a numerosi siti della Grande Guerra: trincee, camminamenti e musei.

Per i contemplativi e amanti della natura, a poca distanza dal paese, esistono luoghi nei boschi e sulle crode immersi nel silenzio assoluto delle montagne, dove i pini mugo, i larici, gli abeti rossi e bianchi e i faggi cantano al sibilo del vento e risuonano dei canti dei cedroni e degli strilli delle poiane.

Osservatorio astronomico
Osservatorio astronomico di Asiago

Gli appassionati di scienza, trovano qui 2 Osservatori Astronomici che costituiscono il principale centro italiano di Astronomia Ottica: l’Osservatorio Astrofisico di Asiago che sorge sul colle Pennar, e la Stazione Osservativa di Cima Ekar

L’Osservatorio sul Pennar dispone del telescopio Galileo che fu per anni il più grande telescopio riflettore europeo, e quello su Cima Ekar il Niccolò Copernico, oltre a telescopi Schmidt; tanto che gli astronomi dell’Università di Padova, da cui dipendono gli osservatori, hanno chiamato Asiago un asteroide

I cultori dell’enogastronomia trovano un paradiso di prodotti di qualità a km zero, la polenta migliore del mondo, vini e grappe prodotte nella provincia, miele e marmellate biologiche e i prodotti del caseificio, certamente il formaggio Asiago famoso nel mondo, ma anche la tosella o il Gallio che ha una nota affumicata e gli insaccati tipici come luganega e la Sopressa un grande salame da consumare sia fresco che stagionato.

Inoltre qui il tipico Asiago oltre ad avere un sapore completamente diverso (e la cosa è quasi inspiegabile), lo si trova con diversi gradi di stagionatura tanto che qui la qualità Stravecchio è usata in luogo del normale grana

asiago 15L’aria dell’altipiano è sempre stata riconosciuta particolarmente salubre e incontaminata, tanto che a Mezzaselva nel comune di Roana, nel secolo scorso era presente un sanatorio dove si curavano le affezioni polmonari contratte in pianura, ora ovviamente convertito in polo ospedaliero.

Ma ad Asiago e in Altipiano sono gli sportivi a farla da padrone sia per le attività estive, che quelle invernali, si trova veramente di tutto.

I centinaia di percorsi con chilometri e chilometri in quota (circa 500 km) sono adatti per ciclismo e mountain bike, escursionismo, nordic walking, equitazione, ciaspole, e sci nordico, ma anche sci da discesa, trampolino per il salto con gli sci e bike park. asiago 13

Per gli escursionisti è notevole Calà del Sasso, la scalinata aperta al pubblico più lunga del mondo, 4444 scalini che collega la contrada Sasso al fiume Brenta nel comune di Valstagna.

C’è poi golf (le 18 buche considerate una delle migliori strutture di montagna in Europa), pattinaggio su ghiaccio, piscine, campi da tennis, bocce, tiro con l’arco, rafting, hidrobob, parapendio, bungee jumping e hockey sia su ghiaccio che in-line, entrambe squadre plurititolate.

Asiago è anche appuntamento col ciclismo del Giro d’Italia che ogni anno passa da qui e dove in quattro occasioni è stata arrivo di tappa nel 1930, nel 1972, nel 1993 e nel 1998.

Poesia di Asiago
Poesia di Asiago

Per quanto concerne il costume, si sappia che la prima edizione del Festivalbar (come anche alcune successive) si tenne ad Asiago nell’agosto del 1964.

Ogni inverno poi si svolge qui una spettacolare competizione Internazionale di fuochi artificiali con delegazione provenienti da diversi paesi, e che quando coincide con le nevicate si trasforma in una manifestazione dalla magia incantevole con la neve che rimanda lo scintillio dei fuochi

Asiago e Rigoni Stern
Asiago e Rigoni Stern

Infine a questi luoghi sono legate molte personalità importanti come ad esempio il già citato regista Ermanno Olmi, il giornalista

Palazzo de ghiaccio
Palazzo de ghiaccio

Gian Antonio Stella, lo storico Abate Modesto Bonato, e gli scrittori Emilio Lusso e il più grande di tutti Mario Rigoni Stern (1921-2008), asiaghese doc, cimbro innanzitutto e discendente dell’ultimo Cancelliere della Federazione dei Sette Comuni, ha celebrato con la sua vita e nelle sue opere, la grandezza e l’essenza della Comunità Asiaghese e del corpo degli Alpini attraverso gli scritti autobiografici, come “Il Sergente nella Neve” sulla campagna di Russia.

Insomma alla fine si spera di aver dato esaustiva dimostrazione che Asiago e il suo Altipiano sono luoghi di primati, si pensi che possiede anche un Aeroporto con pista di atterraggio e tutto, seppur per veicoli leggeri. Cosa si può chiedere di più?

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